Giro delle Fiandre 2019, le Voci alla Partenza: Démare, Kristoff, Matthews, Trentin, Van Aert, Van der Poel, Vanmarcke, Wellens

Il Giro delle Fiandre 2019 completa il ciclo delle classiche in Belgio con un appuntamento di grande fascino e che, soprattutto quest’anno, lascia il pronostico apertissimo. A una settimana dalla Parigi-Roubaix sono diversi gli specialisti che hanno messo nel mirino questo appuntamento per nobilitare la stagione e lasciare il proprio nome impresso nella storia del ciclismo. Il campione in carica è Niki Terpstra (Direct Energie), che quest’anno proverà a inventarsi qualcosa pur avendo al servizio una squadra decisamente meno attrezzata rispetto a quella dalla quale proviene. Il ruolo di faro in corsa appartiene proprio infatti al suo ex team, quella Deceuninck-Quick Step che spesso ha fatto il bello e il cattivo tempo in questo e negli altri appuntamenti sul pavè.

La redazione di CyclingPro.net ha raccolto le voci di alcuni dei protagonisti attesi della corsa poco prima del via ufficiale della corsa.

Arnaud Démare (Groupama-FDJ): “Sono al via di una delle gare più belle e cercherò di divertirmi. Ovviamente è anche una gara molto impegnativa. Nelle prime classiche non sono stato fortunato, perché sono incappato in due forature. A livello di sensazioni, spero di avere le stesse di mercoledì. Sarà importante stare sempre attenti e provare ad anticipare. La Deceuninck-Quick Step è sempre molto forte, ma oltre a loro ci sono diverse individualità. Non c’è un corridore in particolare da seguire, ma bisognerà andare dietro a chi si muoverà nel finale”.

Alexander Kristoff (UAE Team Emirates): “E’ una delle corse più belle e affascinanti al mondo ed è sempre bello esserci. Non penso di essere il favorito, ma sono uno di quei corridori che può vincere se le circostanze si riveleranno favorevoli. C’è un bel gruppo di corridori che può puntare al successo. Aver vinto la Gand-Wevelgem mi dà grande fiducia, ma allo stesso tempo fa puntare più l’attenzione su di me. Penso che la corsa potrebbe decidersi nel secondo dei tre giri del circuito finale. So che in Norvegia l’attenzione per questo evento continua a crescere anno dopo anno e che molte persone seguiranno la corsa oggi”.

Michael Matthews (Sunweb): “Sono molto stanco perché dopo la Milano-Sanremo ho viaggiato subito verso la Catalogna e corso per una settimana a tutta. Ho recuperato bene durante questa settimana e sono pronto per oggi. L’atmosfera è incredibile, qualcosa di mai visto prima. Penso sia paragonabile a quello che si vede al Tour de France. L’obiettivo è quello di finire la gara ottenendo il miglior risultato possibile. Non voglio ritirarmi, voglio finirla e poi vedremo che risultato avrò ottenuto”.

Matteo Trentin (Mitchelton-Scott): “Alla Gand-Wevelgem non è andata male, nonostante la fuga non sia riuscita. Oggi è un altro giorno e vedremo. Lavoriamo per raggiungere l’obiettivo, sarebbe anche ora di concretizzare. Penso che questo, negli ultimi dieci, sia l’anno in cui ci sono più contendenti alla vittoria. Probabilmente diventerà soltanto una gara più tattica, sarà più difficile azzeccare la mossa giusta perché ci sono un sacco di persone sullo stesso livello. Van Aert sorpresa? No, non lo è. Può fare una gara da protagonista perché le ha fatte finora. Penso che quando i capitani si muoveranno, lo faranno tutti insieme. Sarà forse come Harelbeke, dove nel finale sarà un man to man perché tutti saranno soli”.

Wout Van Aert (Jumbo-Visma): “Penso sia una delle corse più difficili della stagione e proverò a godermela. Mi sento in forma, ha poco senso metterla a confronto con quella della passata stagione perché quella era la mia prima partecipazione nella corsa. Oggi potrei essere più aggressivo e cercare di fare qualcosa nel finale. Dove attaccare? Bisognerà stare attenti e risparmiare più energie possibile, la cosa migliore da fare è quella di attendere il più possibile”.

Mathieu Van der Poel (Corendon-Circus): “Vincere è possibile. Devo crederci, anche se sarà molto difficile. Mercoledì è stata un’altra gara, oggi è molto più lunga e serviranno le gambe. La Deceuninck-Quick Step è la squadra più forte, ma ci sono molti singoli che possono vincere. Il momento decisivo sarà il secondo passaggio sul Vecchio Kwaremont. Questo è il passaggio più importante per i leader, ma un gruppo può partire prima. La mia condizione è sempre buona”.

Sep Vanmarcke (EF Education First): “È sempre bello essere al via di questa gara, anche se è difficile accettare di non essere al 100%. È così. Mi sarebbe piaciuto non avvertire alcun dolore, ma ho ancora male al ginocchio. Se dovesse rivelarsi eccessivo, sarò costretto a ritirarmi. Ma ho voluto comunque iniziare, se non altro per vedere come mi sento a una settimana dalla Roubaix”.

Tim Wellens (Lotto Soudal): “Il Fiandre è una gara molto bella e noi belgi siamo sempre curiosi di affrontarla. Sono qui per imparare, prendere confidenza e vedere se posso fare qualcosa in futuro. Le gambe sono importanti, ma lo è anche la conoscenza del percorso. In quella sono carente, devo aspettare e vedere come va. Benoot ha esperienza ed è in condizione, è lui il nostro leader oggi. Di certo non aspetteremo gli ultimi chilometri, io e Keukeleire dovremo muoverci da lontano”.

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